- Bè.- disse Sharon. - E adesso? -
Lui se ne stava lì, immobile. Proprio non ne voleva sapere di muoversi.
- Te l’avevo detto! - disse Sharon, con rabbia lamentosa.
- E adesso non metterti a frignare - pensò lui. Ma non poteva parlare.
Cominciava ad albeggiare. Sharon doveva fare qualcosa. Doveva trovare il modo di sbarazzarsene. Ma non vedeva alcuna soluzione, perciò si limitava a guardarlo esterrefatta e rassegnata. Piagnucolava. Provò a scuoterlo con forza, ma era inutile. Era bloccato. Morto?
La luce che filtrava dalle persiane le ricordava che tra poco lei avrebbe dovuto - Dovuto! Necessariamente dovuto! - trovarsi da un’altra parte. Ma lui era lì. Non muoveva neanche gli occhi. E Sharon non sapeva che farsene. Si sedette sconsolata al bordo del letto. Ed ora?
Avrebbe aspettato. Qualcosa doveva pur succedere. Qualcuno sarebbe venuto a cercarla. Avrebbero di certo notato la sua assenza. A quel punto - sempre qualcuno - avrebbe detto qualcosa . Forse l’avrebbero aiutata loro a liberarsene. Le venne in mente di chiamarli. Ma era ancora presto. Aspettò. Fumò qualche sigaretta. Andò a fare pipì. Aprì la finestra. Accese la tv. Divenne impaziente. Lui era sempre lì. Immobile. Nudo. Faceva ridere. Ma Sharon non rise. Lo prese invece a calci. - Muoviti! Dobbiamo andare via di qui! - Lui non si muoveva. - Puttana. - pensò. Ma non poteva parlare.
Lui se ne stava lì, immobile. Proprio non ne voleva sapere di muoversi.
- Te l’avevo detto! - disse Sharon, con rabbia lamentosa.
- E adesso non metterti a frignare - pensò lui. Ma non poteva parlare.
Cominciava ad albeggiare. Sharon doveva fare qualcosa. Doveva trovare il modo di sbarazzarsene. Ma non vedeva alcuna soluzione, perciò si limitava a guardarlo esterrefatta e rassegnata. Piagnucolava. Provò a scuoterlo con forza, ma era inutile. Era bloccato. Morto?
La luce che filtrava dalle persiane le ricordava che tra poco lei avrebbe dovuto - Dovuto! Necessariamente dovuto! - trovarsi da un’altra parte. Ma lui era lì. Non muoveva neanche gli occhi. E Sharon non sapeva che farsene. Si sedette sconsolata al bordo del letto. Ed ora?
Avrebbe aspettato. Qualcosa doveva pur succedere. Qualcuno sarebbe venuto a cercarla. Avrebbero di certo notato la sua assenza. A quel punto - sempre qualcuno - avrebbe detto qualcosa . Forse l’avrebbero aiutata loro a liberarsene. Le venne in mente di chiamarli. Ma era ancora presto. Aspettò. Fumò qualche sigaretta. Andò a fare pipì. Aprì la finestra. Accese la tv. Divenne impaziente. Lui era sempre lì. Immobile. Nudo. Faceva ridere. Ma Sharon non rise. Lo prese invece a calci. - Muoviti! Dobbiamo andare via di qui! - Lui non si muoveva. - Puttana. - pensò. Ma non poteva parlare.
Sam Sung D371
11 commenti:
non l'ho ancora letto, lo ammetto. adesso lo leggerò.
ma prima una cosa: perchè in questo blog del cazzo cominciano sempre delle storie che paiono continuare?
(ma non continuano)
el sueno de la razon produce monstruos
per diventare ubriachi bisogna aprire delle bottiglie. Se non si aprono delle bottiglie vuol dire e si beve si è sulla strada giusta.
il vocabolo - giusta - va pronunciato in un modo a me famigliare..tipo giossta
JV
perchè è un blog del cazzo
perchè le puntate successive sono disponibili a pagamento nella versione hard di nonnecessariamente
ci penso al solo masturbarmi
zio pino!
jimmy il pedofilo usc� di casa,ma quel mattino faceva brutto.lungo l'alsfalto escrementi di cane.lui pens� "vado a casa",ma vennero anche i genitori col bastone in mano.lo uccisero.
Giustizia � fatta pens� la gente.Ma non era stato giusto per niente,perch� ok si....jimmy il pedofilo.
Ma Il pedofilo era il cognome.
I cognomi a volte fanno paura all'uomo della strada.
e Fabiana Inculamorti dove la mettiamo?
che tristezza...
bondioli culattone
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